martedì 12 novembre 2013

Recensione: Tutti primi sul traguardo del mio cuore di Fabio Genovesi

Buona sera amici lettori,
eccoci qui con un nuovo appuntamento, giusto in tempo per una nuovissima recensione. Prima di tutto, volevo ringraziare come si deve la Mondadori per il libro, ma soprattutto la signora Anna Da Re, sempre così gentile e premurosa nel consigliarci i libri giusti da leggere. Di solito impiego qualche giorno a scrivere una recensione perchè medito bene su cosa inserire, e con il libro di oggi, Tutti primi sul traguardo del mio cuore di Fabio Genovesi, non ho fatto eccezioni. Mi sono prefissata due giorni per pensare alle mie impressioni e al mio giudizio prima di iniziare la stesura del post. Potete trovare la trama del libro nel mio vecchio post, dove parlavo delle nuove pubblicazione del 29 ottobre, mentre il primo capitolo del libro lo potete trovare qui, direttamente sul sito della Mondadori.






Titolo: Tutti primi sul traguardo del mio cuore
Autore: Fabio Genovesi
Editore: Mondadori
Collana: Libellule
Pagine: 176
Data di pubblicazione: 29 ottobre 2013
Prezzo: 10,00 €









Recensione:

La mia difficoltà nel recensire il romanzo risale al fatto che non sono un'appassionata di ciclismo. Il realtà odio fare sport, pertanto, fare educazione fisica a scuola per me era un vero supplizio. Intrapresi la lettura del libro pur sapendo che il tema non mi avrebbe per niente entusiasmata e ora, a due giorni dal termine della lettura, mi devo ricredere. Tutti primi sul traguardo del mio cuore mi è piaciuto, e anche tanto!

Fabio Genovesi, scrittore italiano nato a Forte dei Marmi nel '74, si appresta a seguire il Giro d'Italia 2013 in tv, nonostante i vari impegni di maggio, quando una sera viene contattato dal "Corriere della Sera" che lo ingaggia per seguire e descrivere il Giro.

«Chi è?» «Zio! Sono Fabio.» «Ah, e che vuoi.» «Ti volevo dire una cosa...» «Sì, veloce però, che siamo al telefono e si spende.» «Sì sì, ma ti volevo dire che faccio il Giro!» «Eh?» «Faccio il Giro d’Italia zio, parto fra due giorni!» «Oh, finalmente! E con che squadra?» «Col “Corriere della Sera”.» «E che squadra è?» «No, non è una squadra. Il Giro non lo faccio in bici.» «E allora come cazzo lo fai?» «In macchina.» «E le tappe non le corri?» «No zio, le racconto.»

Inizia così il viaggio di Fabio e Enzo, suo autista, ma anche amico e compagno di viaggio all'inseguimento delle ventuno tappe del Giro da Napoli giù in Calabria, in Puglia, poi su verso la Toscana e da lì le Dolomiti, la Slovenia, la Francia, in una lunga giostra sulle Alpi fino a Brescia.

L'autore, oltre a descrivere la fatica e l'impegno dei corridori, e trasmetterci il suo amore per il ciclismo, ci narra con molta ironia le disavventure intraprese durante il viaggio. Le parti del libro che più ho preferito. È impensabile immaginare due uomini ingaggiati dal Corriere con a bordo uno dei navigatori, forse più accessoriato d'Italia, perdersi senza sapere in che nazione si è, riperdersi più avanti e dover chiedere informazioni ad una prostituta senza ottenere risposta. Riprogrammare il navigatore parlando di trote affumicate, mentre un ragazzo è pronto ad allungare ai due viaggiatori una busta di droga. Scoprire con 44 anni di ritardo che lo scoop più grande della storia del ciclismo non è altro che una polluzione notturna di uno dei corridori più formidabili e conosciuti dai tifosi.

Ma nonostante le ironie presenti nel romanzo, Fabio ci fa commuovere, descrivendo il ritiro di un ciclista sfiancato e svuotato dal Giro, che dopo anni di allenamenti se ne ritorna a casa con il morale a pezzi e con un pugno di mosche; il supplizio di Edwin, colombiano di ventiquattro anni, che durante il Giro, abituato alle piste asciutte ha sofferto i temporali, il solleone e il ghiaccio, un'insolazione e infine la bronchite arrivando ultimo alle varie tappe del Giro, ma non arrendendosi riuscendo ad arrivare ultimo anche a Brescia, ultima tappa, e ad alzare le braccia e urlare di gioia in segno di vittoria, perchè Edwin ha vinto: è riuscito a percorrere tutto il Giro d'Italia. E questi sono solo due dei tanti esempi presenti del libro.

Fabio inoltre, di fronte ad un episodio di doping, prende posizione difendendo i corridori e il ciclismo poichè non è giusto recriminare tutti i ciclisti per l'errore di uno solo. Snobbare con tanta facilità la fatica, la gioia, il dolore di questi uomini che a fine corsa con le mani tremanti, sono a stento in grado di staccarsi dal manubrio, uomini invecchiati troppo in fretta perchè consumati dalla polvere, scavati dal sudore, cotti dal sole e seccati dal freddo. Sono esseri umani come noi con l'unica differenza che la bici gli dà da vivere.

Mi piace pensare al Giro d'Italia come una delle grandi metafore o similitudini della vita. Noi uomini siamo corridori che da tutta la vita ci alleniamo per percorrere Il Giro, per scalare tornanti sotto la neve e il vento contrario che ci prende a schiaffi per giungere infine vittoriosi al traguardo agognato, per vincere. Ma, nella nostra vittoria non vi è un ordine di arrivo, come disse il poeta Alfonso Gatto, citato da Fabio nel romanzo, siamo tutti primi sul traguardo del mio cuore.

Il Giro d'Italia 2013 è finito, ma in realtà non finisce mai. Ci sono ancora mille traguardi in fondo a mille percorsi incasinati, mille strade storte, mille terre tutte nuove che aspettano solo di essere tagliate in due da ruote che girano e cuori che battono forte.

"Perché le bici non sono automobili, ma un motore ce l’hanno anche loro. Solo che funziona con una benzina diversa, che trovi dentro di te, e quando non ce l’hai non ti muovi più"

***
Il mio voto al romanzo è:


***

Sperando che questa recensione vi sia piaciuta e vi sia venuta voglia di leggere il romanzo di Fabio Genovesi, vi auguro una buona serata e, come sempre, buona lettura!


Ilaria di
Bookcret, quello che i libri non dicono

6 commenti:

  1. Ciao, sono appena diventata lettrice fissa! Il vostro blog è bellissimo e grazie alla vostra recensione comprerò sicuramente il libro di Fabio Genovesi, sembra veramente interessante (: A presto ragazze!!

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    1. Ciao Rebecca, grazie per essere diventata lettrice fissa! Siamo contente che il libro di Genovesi ti interessi, leggilo e facci sapere cosa ne pensi! Baci

      Pamela

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  2. Bellissimo libro e altrettanto bella la recensione. Anche io faccio parte di questo fantastico sport, ovviamente a livello amatoriale. Fabio Genovesi è riuscito attraverso le sue parole a far rivivere le fatiche e le emozioni di ogni chilometro. Emozioni che traspirano anche da questa recensione.
    COMPLIMENTI!!!!!

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    1. Ti ringrazio tanto per i complimenti e sono d'accordo con te, Fabio è riuscito a trasmettere il suo amore per questo sport anche ad una scansafatiche come me :-) Grazie di seguirci!
      Ilaria

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  3. =D Mi hai incuriosita! Conosco e mi piace Genovesi ,ma non sono un'appassionata di ciclismo ,però anche tu in effetti partivi un pò prevenuta in questo senso . =)
    Lo leggerò sicuramente!
    Complimenti per l'articolo e ..ora conosco un nuovo blog dove perdermici =)

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    1. Grazie per essere passata nel nostro blog cara! Mi raccomando, poi scrivici per farci sapere se il libro ti è piaciuto ;) baci :*

      Pam

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