venerdì 26 luglio 2013

Recensione: "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini

Cari lettori di Bookcret,
navigando in internet, mesi fa, ho trovato commenti positivi e entusiasti sul libro di Margaret Mazzantini, "Venuto al mondo", tanto che ho deciso di comprarlo, per pura curiosità di verificare se i commenti affibiati fossero meritati, e dopo una lettura frenetica e compulsiva, devo dire che il libro li merita tutti.
Un romanzo di vita, di guerra e di amore che non può non essere leggere almeno una volta nella vita.








Titolo: Venuto al mondo

Autore: Margaret Mazzantini

Editore: Mondadori

N. pagine: 531

Recensione eseguita da Ilaria







Trama:Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola.
Recensione:

Sono riuscita a leggere questo libro in un giorno nonostante le numerose pagine di cui è composto. 531 pagine! Dopo un'intera giornata di lettura trovo solo ora il tempo di consigliarvi la lettura di questo straordinario, incredibile libro.
Sono stata colpita positivamente dalla scrittura dell'autrice unica, semplice e fluida, fatta di metafore bellissime e descrizioni dettagliatissime.
I protagonisti sono ragazzi/uomini comuni che il lettore impara ad amare sin dalle prime pagine. Vive con loro catastrofi e vicissitudine. Viene catapultato al centro di una guerra logorante che non lascia alcuna traccia dietro di sé, se non morte e distruzione. Una storia commovente e tenera quella di Gemma e Diego, sposi senza poter aver figli. Il loro viaggio verso la vita, la fertilità, l'adozione. Pietro, il loro piccolo figlio, nato dal dolore, dalla crudeltà; l'ancora di salvezza a un passato di brutture. Un libro che narra di un'amicizia forte, duratura, di un amore necessario e spesso indulgente il tutto in un ambientazione tetra e cruda. Un romanzo che fa pensare, riflettere. Una lotta continua contro la natura malevola e la malvagità dell'uomo. Due realtà a confronto: quella dell'Italia e quella di Sarajevo. Una la vita l'altra la morte, una la salvezza l'altra la speranza. Una maternità cercata, sofferta e infine ottenuta. Un amore vissuto e infine perduto.
Il lettore viene coinvolto nella narrazione fin dalle prime pagine. Il libro coinvolge, stupisce e infine lascia completamente svuotati. Nonostante le descrizioni crude e spietate il libro non può non piacere, non può non coinvolgere il lettore trasportandolo verso realtà diverse ed esperienze sorprendenti.
Una scrittura fluida e descrizioni ricchissime di dettagli catturano fin da subito la benevolenza del pubblico. I personaggi umili e vicini al lettore suscitano immediatamente la sua simpatia e approvazione, facendolo gioire e soffrire con i protagonisti. Una storia bellissima quella inventata da Margaret, il tutto scritto in modo impeccabile.
Consiglio calorosamente la lettura di questo capolavoro, nonostante le numerose pagine di cui è composto. Visto il mio entusiasmo e l'apprezzamento suscitatomi da questa autrice appena scoperta leggerò altri sui racconti proponendovi più avanti le mie recensioni e i miei giudizi.

Vi informo, se ancora non lo sapeste, che dal romanzo è stato tratto un film del 2012, diretto da Sergio Castellito. Il lungometraggio conta un meraviglioso cast, i cui protagonisti sono gli attori Penélope Cruz e Emile Hirsch.
Non ho ancora avuto la possibilità di vedere il film, ma chi l'ha visto è rimasto piacevolmente sorpreso dalla splendida interpretazione e dalla fedeltà del film al racconto di Margaret.



"Un giorno mi hai detto che mi avresti amata anche vecchia, che mi avresti leccata anche decrepita. Me lo hai detto e io ti ho creduto. E poco importa se il tempo non ci ha lasciato sperimentare. Da qualche parte siamo invecchiati insieme, da qualche parte continuiamo a rotolarci e a ridere".