sabato 29 settembre 2012

Recensione: Voglio vivere prima di Morire di Jenny Downham

Carissimi lettori di Bookcret,
questa sera vorrei parlarvi di un libro che mi ha fatto alquanto riflettere sull'importanza della vita, degli affetti, degli amici, della famiglia e soprattutto dell'Amore. Un libro che affronta la difficile lotta di Tessa, contesa tra la vita e la morte. Affetta da una tremenda malattia, riuscirà a riscoprire se stessa e a riallacciare dei legami affettivi con le persone più importanti. Il libro si intitola "Voglio vivere prima di morire" di Jenny Downham.



Voglio vivere prima di morire


Titolo: Voglio vivere prima di morire
Autore: Jenny Downham
Editore: Bompiani
Traduzione di:Perroni S. C.
Pagine: 343
pdf: Bookcret possiede il pdf del libro
Recensione eseguita da Ilaria







Trama:

Tessa ha sedici anni ed è condannata dalla leucemia. Sapendo di avere a disposizione solo qualche mese di vita e con tutta la rabbia del caso, decide di stilare una lista di cose da fare prima di morire, che la facciano sentire viva e le diano l'impressione di avere avuto una vita completa. In questa lista, la cosa n. 1 è fare sesso. Poi c'è provare qualche droga; passare un giorno a fare shopping senza limiti, comprandosi tutto quello che vuole; viaggiare; rivedere i suoi genitori (separati) di nuovo insieme. A condividere con lei questi mesi e questi desideri, c'è Zoey, una sua amica un po' "sbandata", che vuole sempre trasgredire e superare i limiti e che Tessa adora perché è l'unica che non la tratta da malata, ma anzi, cerca di farla "sballare" con lei. Inizia così la corsa di Tessa contro il tempo, fra sesso, discoteche, droghe, piccoli furti. Fino al fatale incontro con Adam e con l'amore che strapperà Tessa da ogni paura.

Recensione:

La protagonista del romanzo è Tessa una ragazza di sedici anni malata da ben quattro anni di leucemia linfoblastica acuta. La LLA è una rara forma di tumore che colpisce le cellule produttrici di linfociti nel midollo osseo. Se non curata, la malattia può portare la morte in breve tempo.
Tessa è stanca di lottare, da quattro anni non riesce più a vivere una vita normale, tutto le sembra una corsa contro il tempo da casa fino in ospedale per un altro trapianto di midollo osseo e un altro controllo all'apparato linfatico. Ha abbondonato la scuola, la spensieratezza che solo a sedici anni si può avere, ha allontanato da sè tutte le persone che amava per paura di vederle soffrire e cosa più tremenda di tutte ha perso la voglia di vivere. La vita è il dono più grande che l'uomo possa ricevere, ma per Tessa non è altro che un inutile rimandare all'imminente capolinea: la morte.
Grazie all'amica riesce a ritrovare un pò di gioia e felicità e sopratutto la voglia di vivere. E insieme stilano una lista di tutte le cose che Tessa vorrebbe fare prima di morire: il sesso, la droga, infrangere la legge, per un giorno intero dire di sì a tutto ecc. In mezzo a tutto questo frenetico rincorrerre dei sogni arriva Adam, un ragazzo di diciotto anni con i capelli scuri e gli occhi verdi.
Sarà proprio lui a donare a Tessa l'esperienza più bella della vita: l'Amore. Quello con la A maiscola, un sentimento forte, innocente ed eterno che riesce a trionfare sulla malattia di Tessa e infine sulla morte stessa. Il libro affronta anche il difficile rapporto che Tessa ha con la madre, una donna "sbarazzina" che la lasciò da piccola con il padre per inseguire l'amore. Grazie ai momenti difficili riusciranno a creare un rapporto affettivo mai avuto prima. Un altro rapporto che emerge dal romanzo è quello tra padre e figlia. Il padre di Tessa soffre moltissimo per il dolore che la figlia sta subendo, ma cerca di tener duro per non aggravare maggiormente sulla malattia. Tessa, però, allontana da sè la maggior parte delle persone perchè alla fine sa che dovrà lasciarli e non vuole vederli soffrire a causa sua, ma in questo modo non si rende conto del dolore che provoca al padre. Con Adam, il suo primo (e ultimo) fidanzato riesce a non pensare alla sua malattia, alla paura, alla morte e questo affetto sarà per lei come un dono del cielo. Un ragazzo mandato dal cielo per farle vivere l'ultima indimenticabile esperienza che l'ha fatta vivere più a lungo:l'Amore.
Io adoro questi generi di libri perchè aiutano moltissimo a capire le persone affette da brutte malattie  e non a compatirle. Una vicenda come quella di Tessa potrebbe capitare ad ognuno di noi, un parente, un conoscente, un amico ecc. quindi non è qualcosa lontanissimo dal nostro piccolo mondo. Sono casiche nel mondo continua a ripetersi e nonostante si cerca in tutti i modo di cercare una cura un paziente su cinque non ce la fa. Inoltre il romanzo fa molto riflette sull'importanza della vita e non si può fare a meno di porsi alcune domande: "Perchè certa gente nasce se poi deve lottare contro un male inguaribile? Non era forse meglio che non fosse mai nata? Era una persona così buona e gentile perchè la malattia ha colpito proprio lui? Perchè quel bambino innocente dai grandi occhi azzurri? Che cosa avrei fatto io se fossi stata al posto di Tessa?..."
A tutte queste domande ho cercato io stessa di dare delle risposte senza alcun risultato. L'unica risposta che forse riesco a  formulare è: "Se fossi stata al posto di Tessa avrei cercato di fingere una felicità che non vi era, avrei lottato per le persone che amo, non avrei cercato di pesare sulla mia famiglia e non avrei voluto vederli soffrire". Ma tutto questo è solo un ipotesi, bisogna trovarsi nei panni degli altri per capire davvero il loro dolore.
Chiudo invitandovi a leggere questo libro perchè anche se non è il vostro genere preferito è un romanzo che insegna e fa riflettere sulla vita. Noi "sani" continuamo a camminare per la nostra strada indisturbati senza renderci conto che a due passi da noi un bambino, un adolescente o un'adulto sta cercando di sconfiggere una malattia troppo forte. Una malattia che distrugge, annienta nella quale alcuni, davanti ad essa si trovano impotenti e si arrendono come la nostra Tessa.

Io sono io, tu sei tu, e quelli là sono loro. Ognuno di noi è diversissimo dall'altro, ma tutti insieme abbiamo in comune il fatto di non contare assolutamente niente.