sabato 1 settembre 2012

Typewriter #1: Lorenza's novel






Salve a tutti carissimi Bookcrettiani! Pochi giorni fa io e Ilaria abbiamo deciso di aprire una nuova iniziativa per tutti gli scrittori del blog e dare loro la possibilità di pubblicare i loro racconti nel blog così che i lettori possano commentare, complimentare o fare delle critiche costruttive. Fino ad adesso abbiamo ricevuto una sola storia che siamo contente di pubblicare, la storia di una nostra lettrice fissa, la storia di Lorenza. A parer nostro, un racconto meraviglioso pieno si significato e anche, sotto sotto, di una bella morale. Quindi, cari lettori, buona lettura.



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"Giudicare. Ecco una parola che viene usata spesso impropriamente." No questa frase non va bene per l'inizio di un libro. Ricominciamo. "Quando le persone ti guardano, io so che ti stanno giudicando. Male o bene, poco importa. Lo fanno sempre." No, ancora non ci siamo. Forse è meglio utilizzare un modo diretto. Ok, ora sono pronta. "Quando ero piccola, pensavo che il mondo fosse una grande giostra con giochi sempre nuovi da scoprire. Mi avevano insegnato ad essere sempre rispettosa verso gli altri, a salutare le persone quando le si incontra per la strada e, soprattutto, a mostrare sempre qualcosa che anche se non è vero non fa niente, purché gli altri lo credano. Sì è vero, questo significa mentire. Ma cosa importava a mia madre se si diceva qualche bugia? Nulla, l'importante è far credere a tutti che stavamo bene. Per lei, star bene significa dire a tutti che si ha un buon lavoro, che i figli sono bravi e che non c'è nessun problema. E basta. E allora io guardavo quegli sconosciuti che mi guardavano, anzi, scrutavano, e credevo che sorridergli fosse il mezzo migliore per mostrare a tutti che ero assurdamente felice. E le persone sono così credulone a volte. Riuscivo a convincere anche me stessa. Avevo i genitori, ero brava a scuola. Nessun problema. Invece i problemi c'erano eccome e lo capii già alla scuola materna. Innanzitutto, avevo una voglia patologica di prendere in braccio tutti. Mi sentivo adulta, una mamma. Volevo mostrare che io ero grande. Alle scuole elementari, mentre mi vergognavo per i vestiti da maschio che mia mamma mi costringeva a mettere, capii che anche lì non avrei trovato amici. Ero già troppo seria allora. Per me la prima cosa era essere brava a scuola. Quando arrivavo a casa, influenzata da quell'abitudine di dire sempre 'tutto bene', non raccontavo a nessuno che le bambine mi prendevano in giro, o che nessuno mi voleva a giocare perché ero troppo appiccicosa. Già a otto anni, una bambina che ti dice 'non starmi sempre appiccicata' ti fa soffrire. Cominci a sentirti sbagliata, diversa e infine, esclusa. Arrivi alle medie sentendoti già inferiore, mentre accumuli chili di grasso e depressione, tanto che andare bene a scuola è l'unico modo per sentirti qualcuno. Ma non capisci che ai ragazzini di undici anni non interessa quanto studi o sei bravo a scuola, ma quanti giochi hai, a quale Luna park sei andato e più tardi, a chi hai dato il primo bacio. Ah sì, il primo bacio, che angoscia. L'ho dato a quasi quattordici anni, dopo quasi tutte le mie compagne. A quell'età non ti rendi conto che è una cosa così insignificante. Però io volevo sentirmi una ragazzina normale e non quella che Andrea chiamava 'uomo'. Ero sempre più sola, sempre più depressa e sempre senza amici. Ormai non provavo nemmeno più a dire a qualcuno quello che provavo. Così tante volte avrei voluto andare a casa e dire tutto a mia mamma. Invece lei era la mia nemica numero uno, mi diceva 'ci credo che non hai amici, con un carattere così'. Ci stavo così male perché ero così inadeguata. Non dico che la vita migliori alle superiori, o forse dipende dalle circostanze. Fatto sta che trovai delle amiche, delle amiche vere. Non mi sembrava possibile. La loro amicizia è qualcosa per cui ringrazio Dio, perché dopo anni non è venuta a mancare. Ok, non è quell'amicizia struggente, fatta di condivisione di tutto, di pomeriggi interi a chiaccherare di ragazzi. Però era amicizia, e tanto bastava. Sono cresciuta adesso, le superiori sono finite. Ancora non capisco i ragazzi della mia età. Sono un'emarginata sociale? Mi sa proprio di sì. Non ho ancora capito se sono io che sono diversa o sono gli altri che sono sbagliati. Nel mio caso, la stranezza è essere sempre brava a scuola, non fare mai una bravata di quelle da castigo per un mese, non avere ancora fatto l'amore e soprattutto andare in Chiesa, credere, avere fede, fare la catechista. Dopo tutto vado fiera di queste cose. Non sono un animale sociale e a questo punto non lo diventerò di certo in futuro. Però forse un giorno partirò, magari andrò a fare volontariato in un paese in cui mostrare agli altri quanto di più falso esista non sia una priorità, ma dove ti tendono la mano. E non te la tendono per trascinarti in una discoteca, ma perché la gentilezza e i buoni valori che da piccola mi avevano insegnato sono ancora indispensabili per qualcuno, che ha bisogno del mio aiuto. A questo punto, direi che non importa se il giudizio che le persone si fanno di te è buono o cattivo. Giudica te stesso in base a ciò che ritieni corretto e sappi che non bisogna vivere in funzione degli altri, ma per gli altri. Che è diverso. Solo ora capisco che il mondo non è una giostra piena di giochi come pensavo da piccola, ma è solo il risultato di ciò che ci creiamo attorno."

Recensione, Dark Lover o Il Risveglio di J.R. Ward


Amatissimi lettori di Bookcret, quello che i libri non dicono.
quest'oggi mi sono decisa a recensire, finalmente, il primo libro della saga la "Confraternita del pugnale nero" di J.R. Ward. I romanzi di questa serie vengono pubblicati da due case editrici differenti , la Mondadori e la Rizzoli. Per non far fare confusione a chi non conoscesse ancora la saga posterò entrambe le copertine, ma stiamo parlando dello stesso libro: "Dark Lover, un amore proibito" pubblicato dalla Mondadori o "Il Risveglio" pubblicato dalla Rizzoli.











Titolo: Il Risveglio o Dark Lover
Autrice: J.r. Ward (speudonimo per Jessica Rowley Pell Bird )
Editore: Mondadori e Rizzoli
Traduzione di: Pianalto P.
Pagine: 444
Recensione eseguita da Ilaria 
 



Trama:
Beth Randall è una giovane cronista di nera in un giornale di provincia, a Caldwell NY. Abituata ad aggirarsi tra colleghi giornalisti, poliziotti e delinquenti che non le staccano gli occhi di dosso, ha imparato a tenerli a bada. Quando uno sconosciuto entra nel suo appartamento forzando con naturalezza la porta, Beth dovrebbe urlare e tentare la fuga. Invece è travolta e si abbandona a un desiderio che non ha mai provato prima. Il terrore viene dopo, quando Wrath le parla di Darius, il padre che Beth non ha mai conosciuto, e che gli ha affidato il compito di assisterla e proteggerla. Perché Darius e Wrath appartengono a una stirpe di vampiri da secoli in lotta per la sopravvivenza. E Beth sta per entrare in un mondo nero come la notte e rosso di sangue, sta per andare incontro alla trasformazione di tutto il suo essere.


Recensione:
I vampiri protagonisti di questa entusiasmante saga, sono molto simili agli umani: mangiano e bevono come noi. Ma per sopravvivere hanno bisogno anche di assumere nel loro organismo il sangue di un altro vampiro. Il sangue che assumono deve appartenere a un individuo di sesso opposto, quindi un uomo per continuare a vivere, deve per forza bere da una donna vampira. Questi vampiri possono anche nutrirsi col sangue umano, ma questo non li rafforza come quello vampirico.
In questa saga i protagonisti appartengono a una confraternita, quella del pugnale nero. Essi sono dei guerrireri che ogni notte escono a combattere per sconfiggere i "Leser" : esseri umani privati dell'anima, che in quanto membri della Lessing Society, hanno come obbiettivo lo sterminio dei vampiri.
Il protagonista di questo primo capitolo è Wrath, l'uomo destinato per nascita a diventare re e a guidare e proteggere tutti i vampiri. Ma avendo assistito impotente alla morte della sua intera famiglia, e sentendosi responsabile della loro uccisione, non si sente all'altezza di un incarico simile e decide di conformarsi agli altri guerrieri. Beth invece, è una donna bellissima, caparbia, che sa come farsi rispettare, figlia del vapiro che anni or sono ha dato origine alla "Confraternita".
Quando i due si incontrano la schintilla della passione divampa, destinata a trasformarsi in un'amore eterno e solido. L'aspetto spicologico di tutti gli esseri che compaiono nel libro è ben descritto insieme alle scene sensuali e alle scene di guerra. I protagonisti sono avvincenti e nei libri successivi non mancheranno i colpi di scena.
A conclusione del libro desideravo ardentemente leggere il capitolo successivo poichè la storia di questi uomini mi ha colpito molto. Sono tutti belli, forti, con i loro peccati e passati tormentati. Sono uomini molto possessivi che una volta unitisi alle loro donne sono fedeli e perdutamente innamorati. Mi chiedo: " dove si comprano questi uomini accidenti? Ne voglio uno anch'io!!" ahahaha :-)
Nel complesso il libro mi è piaciuto tanto quanti i guerrieri ( ihihihi ) e la Ward ha uno stile incredibile nel lasciare il lettore nel momento cruciale del racconto e continuare a parlare d'altro, riprendendo il discorso dopo vari capitoli, facendo accrescere la suspance.
Se vi ho consigliato di leggere la saga della "Stirpe di Mezzanotte" non posso che invitarvi a leggere con tutto il cuore questa.
I libri urban fantasy/young adult più belli che abbia mai letto.

Recensione, Il Bacio Cremisi di Lara Adrian



Affezionati lettori di Bookcret, quello che i libri non dicono,
oggi dopo un paio di settimane, vorrei tornare a parlare della saga della "Stirpe di Mezzanotte" di Lara Adrian proponendovi la recensione del secondo capitolo: "Il Bacio Cremisi", nel quale verrà narrata la storia di Dante e Tess.







Titolo: Il Bacio Cremisi
Titolo originale: Kiss of Crimson
Autore: Lara Adrian
Editore: Leggere Editore
Collana: Narrativa
Pagine: 360
Traduzione di: Giorgio G.
Recensione eseguita da Ilaria






Votazione 4 ½/5






Trama:
Una notte, alla clinica veterinaria di Tess Culver, si presenta uno sconosciuto vestito di nero e gravemente ferito. Perde molto sangue, e la donna, dopo i primi momenti di titubanza, tenta in ogni modo di salvarlo. Ancora non sa che colui che le si è presentato con il nome di Dante è in realtà un guerriero mezzosangue, impegnato in una disperata battaglia con i Ribelli, vampiri dotati di una sconsiderata efferatezza provocata dalla Brama di Sangue. In uno slancio di accesa intimità, Dante sugge il sangue dal collo di Tess, facendo di quella donna predestinata la sua Compagna della Stirpe. Da quel momento, la tranquilla vita di Tess subisce un radicale ribaltamento e lei si ritrova invischiata in una sotterranea guerra tra clan di vampiri e nel traffico illegale del Cremisi, un potente stupefacente in grado di trasformare ogni vampiro in un Ribelle. Ma la passione di Dante è capace di risvegliare nella donna caparbietà, desideri e brame che lei stessa non credeva più di possedere. Indissolubilmente legati dal sangue, Dante e Tess dovranno unire le loro forze per sconfiggere i nemici e venire a capo di una intricata faccenda.

Recensione:
Parto col dire che fra tutti i libri che fin ora ho letto di questa saga, e da poco ho terminato di leggere l'ottavo capitolo: "Il Bacio di Fuoco", questo risulta essere il mio preferito. La storia d'amore tra Tess e Dante è carica di sensualità, insicurezze, paure, ma anche ricca di tanta tenera.
Nel capitolo precedente abbiamo imparato a conoscere Lucan e Gabrielle. Lei fin da subito innamorata, lui titubante, scontroso, chiuso in se stesso poi, infine dolce e passionale. Nel seguente capitolo invece, i ruoli si invertono: Dante con la sua spavalderia, il dono della preveggenza, ereditato dalla madre, sicuro di sè è al tempo stesso dolce e tenero si innamora all'istante della veterinaria, mentre Tess, con il suo passato burrascoso a causa del suo dono: curare le ferite, anche quelle mortali, è fredde, distaccata, non si permette di provare nessun emozione e trova difficile fidarsi di chi la circonda e ci metterà molto a rendersi conto di quanto ha bisogno di Dante e da quanto tempo lo stava aspettando. La trama del libro è avvincente, la Adrian ha avuto molta fantasia nell'unire due personaggi così diversi e al tempo stesso simili, a inventare una droga che permette a un vampiro di trasformarsi in Ribelle, acerrimo nemico dell' Ordine di cui fanno parte Dante, Lucan e altri membri della Stirpe, e ad anticipare i protagonisti del terzo capitolo della saga, Elise e Tegan. Inoltre ha aggiunto un altro personaggio alla saga, Chase - Harvard, cognato di Elise. A lui sarà dedicato l'ultimo libro di questa avvincente saga.
Questo capitolo risulta essere il mio preferito anche perchè la coppia formata da Dante e Tess è l'unica nel complesso dell'Ordine, ad aver creato un vera e propria famiglia, infatti, nel libro successivo vedremo una splendida Tess nel fiore della maternità.
Il romanzo, come il precedente è ricco di scene sensuali, descritte nei minimi particolari che non disturbano assolutamente la lettura. Anche i protagonisti sono descritti molto bene e la Adrian dedica molto spazio all'aspetto spicologico e alla dinamica dei guerrieriI nemici sono più avvincenti dei  "Lesser" descritti della Ward e nei libri successivi vi saranno nuovi pericoli da affrontare e tantissimi colpi di scena.

Saga assolutamente consigliata agli amanti del genere !

Guest book: che cos'è?


Salve a tutti cari lettori di Bookcret, quello che i libri non dicono.
Oggi abbiamo ricevuto una mail di una nostra cara lettrice fissa, Bea, la quale ci ha dato molte idee fantastiche per migliorare il blog, che sta crescendo, grazie a voi, giorno dopo giorno. Un pezzettino della mail diceva così:

"Pensavo che un'altra idea [...] potrebbe essere quella di inserire un "Book degli ospiti" o qualcosa del genere nel menù! In cui chiunque può lasciare un commento personale sul blog [..]"


Ed in effetti non aveva tutti i torti. Un book degli ospiti era proprio quello che serviva al blog per ricevere commenti, consigli e critiche costruttive da coloro che passano nel blog. Io e Ilaria abbiamo intenzione di far crescere Bookcret, ma ci serve il vostro prezioso aiuto. Ci servono i vostri giudizi, i vostri pensieri nei confronti del blog. Ci servono le vostre idee, proprio come ha fatto Bea. CI SERVITE! Voi siete Bookcret e non potete abbandonarlo. Per pubblicare dei commenti nel "Guest Book" non dovete fare altro che cliccare la pagina in alto vicino alla home, cerchiata in questa figura:







Il link vi porterà direttamente alla pagine del "Libro degli ospiti" dove non vi resta altro che cliccare su "sign guestbook", lasciare un saluto oppure un commento qualsiasi ed il gioco è fatto! Quindi perchè non passate anche solo a salutare? Perchè non scambiarsi suggerimenti, consigli per libri da leggere proprio lì? Ancora un ringraziamento speciale alla nostra lettrice Bea che ci segue con passione, quella per i libri, e che ci aiuta a far crescere, nel suo piccolo, questo meraviglioso blog. 

Grazie, 
Bookcret.