venerdì 5 aprile 2013

Recensione: "il vincitore è solo" di Paulo Coelho


Carissimi lettori,
mi scuso enormemente per la lunga assenza, ma tra interrogazioni, verifiche, simulazioni d'esame non ho trovato tempo per dedicarmi al blog come mi ero prefissata fin dall'inizio.
Per rimediare alla mia colpa vorrei parlarvi di un libro di Paulo Coelho, “Il vincitore è solo”. Ahimè, non l'ho particolarmente gradito. Ma desidero, da chi ha letto il libro, conoscere lo stesso le opinioni.

 
 
 
 
 
 
 
Titolo: Il vincitore è solo
 
Autore: Paulo Coelho
 
Editore: Mondadori
 
N.pagine: 375
 
Recensione eseguita da Ilaria





 Trama:
Igor Malev ha una sola cosa in mente: la sua ex moglie Ewa. Anche se è un uomo ricco, affascinante e di innato carisma, lei lo ha lasciato per uno stilista di grande successo, una ferita, questa, da cui non è mai riuscito a riprendersi. Così decide di riconquistarla. Nella cornice del Festival di Cannes, circondato dal lusso e dagli eccessi della nuova aristocrazia, i vincitori definitivi della gara edonistica della vita moderna, inizia una battaglia lunga ventiquattro ore. Perché Igor è un uomo di rara forza e fredda intelligenza, e quella che vuole non sarà una riconciliazione ordinaria, pacifica. Perché ha fatto a se stesso la promessa di distruggere tutto ciò che si interpone tra lui e la sua amata. Coelho torna ai grandi temi di "Undici minuti" e lo "Zahir" con un romanzo avvincente e ricco di tensione, specchio del mondo in cui viviamo, dove la ricerca del lusso e del successo a tutti i costi spesso impedisce di ascoltare quello che ci sussurra il nostro cuore.

Recensione:
Parto col dire che questo è il primo libro che leggo di questo autore e dalle critiche positive lette sul web, mi sarei aspettata qualcosa di più. Il libro è scritto molto bene, ma non mi ha catturata. Sarà per l'ambientazione ( Cannes durante il Festival), i personaggi o semplicemente gli eventi narrati, ma non mi ha lasciato nulla se non un grosso punto di domanda sull'autore.
I protagonisti di questo romanzo sono Igor Malev, un uomo ricco e affascinante, proprietario di una grande compagnia telefonica. Ewa, la sua ex moglie e Hamid Hussein, uno degli stilisti più famosi del mondo.
Igor a causa del suo continuo desiderio di espandersi, guadagnare, prevalere su gli altri non si accorge che la moglie lentamente si sta allontanando da lui. Fino al fatidico giorno in cui scappa e lo abbandona per il moto stilista Hussein.
Tutti e tre sono alla ricerca dell'amore: Igor, atterra a Cannes per riconquistare l'amore della sua ex moglie; Hamid, nonostante abbia al suo fianco la donna della sua vita, si accorge che non potrà mai possedere il suo cuore; Ewa, nella sua vita è stata amata moltissimo dai due uomini, ma lei nonostante abbia amato il primo e abbia dovuto abbandonarlo per paura, al secondo è grata di essere stato la sua salvezza in un periodo nel quale si credeva perduta per sempre.
Igor per riconquistare la sua donna inizia a distruggere dei mondi, quindi uccide esseri umani con il solo scopo di mandare dei messaggi, degli avvertimenti all'ex moglie.
Il messaggio dell'autore è “la redenzione dell'amore è possibile solo attraverso l'abbandono totale”. Lo scopo che Paulo Coelho si era prefissato era ottimo, ma a mio avviso è stata sviluppato in maniera sbagliata e non giunge chiaro al lettore.
Il romanzo, per fortuna (lasciatemelo dire), oltre a questo narra anche della fama, dell'alta classe, troppo impegnata ad apparire per capire realmente quello che in realtà desidera dalla vita. Questo forse è l'unico aspetto del libro che mi è piaciuto. Un descrizione dettagliata, sicuramente ottenuta grazie alla collaborazione di tante persone, del mondo della moda, nel quale i valori d'amicizia, lealtà, rispetto sono eclissati dal lusso, dallo sfarzo e dalla notorietà.
Sia donne che uomini fingono una serenità e una gioia a discapito della propria reputazione. Importanti non sono i figli, la famiglia, ma i soldi e l'ennesima visita dal chirurgo per i botulino. E appare chiaro che nonostante tutti – o la maggior parte delle persone – tentino di arrivare al glamour e alla “Super Classe”, una volta giunti, non vi è felicità, ma solo solitudine, nostalgia di una vita fatta di sacrifici e d'amore. Un'esistenza realistica dove nessuno deve tenere a bada le proprie emozioni. Basata sui gesti e non sui vestiti, sull'affetto e non sui soldi, sulla bellezza interiore e non su quella esteriore.
L'autore è riuscito con grande abilità a tracciare un accurata descrizione non fisica, ma psicologica dei personaggi. Mettendoli a nudo di fronte al lettore. Sottolineando soprattutto le loro paure, i loro pentimenti e insicurezze. Ma nonostante l'igegno nell'aver elaborato una storia simile, la bravura di per sé dello scrittore il libro non cattura e lascia insoddisfatti.
Non voglio scoraggiarmi, quindi intendo leggere altri libri dell'autore come “Undici minuti“, “L'alchimista” o “Lo Zahir” che a nota dei commenti sul web hanno lasciato un bel ricordo. E risultano essere libri riusciti e piacevoli.
Pertanto rimando il mio giudizio sull'autore, sperando di trovare risposte ai miei grandi punti di domanda.


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