Carissimi lettori di Bookcret, quello che i libri non dicono.
Oggi voglio parlarvi di uno dei miei libri preferiti. Un libro che - a mio avviso- dovrebbe essere inserito nella lista di libri che bisogna aver letto almeno una volta nella vita. Il libro in questione è: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino di Christiane F.
Titolo: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
Titolo originale: Wir Kinder vom Bahnhof Zoo
Autrice: Christiane Vera Felscherinow
Editore: Rizzoli
Collana: Bur saggi
Pagine: 368
Recensione eseguita da: Ilaria
Trama:
Berlino, anni Settanta, quartiere dormitorio di
Gropiusstadt. Christiane F. ha dodici anni, un padre violento e una madre spesso
fuori casa. Inizia a fumare hashish e a prendere Lsd, efedrina e mandrax. A
quattordici anni per la prima volta si fa di eroina e comincia a prostituirsi. È
l'inizio di una discesa nel gorgo della droga da cui risalirà faticosamente dopo
due anni. La sua storia, raccontata ai due giornalisti del settimanale "Stern"
Kai Hermann e Horst Rieck, è diventata un caso esemplare, una denuncia
dell'indifferenza della nostra società verso un dramma sempre attuale. Una
testimonianza cruda, la fotografia di un'epoca.
Recensione:
Superfluo dire che questo romanzo risulta essere uno dei libri "più belli che abbia mai letto".
Nonostante non abbia mai fatto uso di droga, non ho trovato nessuna difficoltà ad immedesimarmi nella protagonista. Come Christiane ho provato rabbia, frustazione, felicità, paura, angoscia, dubbi e insicurezze. Questo libro mi ha aperto la sua anima e più precisemente quella di Christiane, lasciando un segno profondo dentro me. Quello che colpisce maggiormente del romanzo è il fatto che si tratti di una storia vera e la giovane età della protagonista. Il linguaggio crudo e spietato contribuisce a creare nel lettore un senso di malessere pari a quello di Christiane. Il romanzo, conclusosi con un finale aperto, è una testimonianza scritta sullo spietato mondo della droga e un atto d'accusa contro l'indifferenza della società incapace di difendere i più giovani e i più deboli.
Alla conclusione del libro ero curiosa di sapere che fine avesse fatto la protagonista e svolgendo una breve ricerca su internet, sono rimasta stupita nel constatare che la fama portatale dal libro non l'ha aiutata ad allontanarsi dal mondo della droga, ma ha ulteriormente complicato la sua difficile vita.
Nel 1981 è stato liberamente tratto un film diretto dal regista tedesco Uli Edel, che come molte pellicole ,non rende alcuna giustizia al libro poichè omette molte parti importanti della narrazione, come le riflessioni di Christiane sulla società, la droga, i giovani ecc.
E' un libro che vorrei consigliare sia ai giovani, sia agli adulti, per la profondità dei sentimenti che trasmette e per mostrarci un mondo, completamente lontano dalla nostra quotidianità. Un mondo per il quale non vorremo mai veder entrare un nostro amico, figlio o parente.
Ci tengo molto a ringraziare la mia professoressa di terza superiore per aver proposto la lettura di questo romanzo alla classe. Senza di lei non mi sarei mai imbattuta in questo libro unico e sconvolgente che consiglio di leggere con tutto il cuore.
"Avrei vissuto volentieri al tempo del nazismo perchè in quell'epoca la gioventù aveva degli ideali, è meglio avere falsi ideali che non averne" Christiane F.