Ma buongiorno, amici lettori di Bookcret!
Oggi è lunedì, ma non importa, è comunque una bella giornata perchè posso finalmente postare questo post (scusatemi il gioco di parole) che preparavo da un paio di giorni. Dovete scusare il mio entusiasmo ma mi sono ritrovata davanti ad una situazione a me sconosciuta fin ad ora: un'intervista ad una giornalista. Ebbene sì, le posizioni si sono invertite per un attimo, ma a mia discolpa posso dire che la giornalista è anche scrittrice. Sto parlando di Deborah Ameri, freelance per varie testate giornalistiche tra cui Il Messaggero, Oggi e i magazine di Repubblica. Ma non dico altro, vi lascio all'intervista ed in seguito alla recensione del suo primo romanzo: "Dire sì è una cosa semplice". Post scriptum: mi scuso anticipatamente per la lunghezza del post.
Deborah Ameri |
1. Per me e per il blog Bookcret è un piacere rivolgere ad una giornalista, ed ora scrittrice, come lei un'intervista. Comincerei con una domanda un po' personale, ma semplice: Chi è Deborah Ameri? Ci parli un po' di lei.
«Come riassumere 40 anni in poche righe? Vediamo… Da 9 anni vivo a Londra con mio marito. Sono giornalista da quasi due decadi e mi ritengo molto fortunata perché è quello che ho sempre voluto fare. Sono una lettrice compulsiva e adoro il cinema. Vorrei viaggiare come secondo lavoro (ma uno, a dire la verità, mi basta), preferisco la città alla campagna (dove mi annoio a morte) e mi manca il mare ogni giorno. Il mio prossimo sogno è questo: avere una casa sulla spiaggia, magari in Grecia, con un terrazzo che abbraccia le onde».
2. Com'è nata la sua passione per la scrittura e quando?
«Appena ho imparato a scrivere. Ho tenuto un diario per anni e ho sempre trovato molto più facile esprimermi su un foglio di carta che parlando. Ho scritto tantissime lettere che non ho mai spedito. E forse è stato un bene. Poi con il giornalismo la mia passione è stata incanalata in qualcosa di più ordinato e concreto».
3. Quali sono gli autori che l'hanno ispirata maggiormente durante la sua carriera?
«E’ impossibile rispondere, sono tantissimi. Per un bel pezzo sono stata ossessionata dai classici francesi, Flaubert, Zola, Stendhal, Balzac, Hugo. Li trovavo così pieni di passione senza essere retorici. Poi è arrivata la fase della letteratura italiana. In Alberto Moravia, Carlo Cassola e Dino Buzzati ho scoperto un tesoro. E ad aprirmi un altro orizzonte è stata la letteratura delle donne, come Marcela Serrano, Margaret Mazzantini e Isabel Allende. Tutti questi scrittori e molti altri mi hanno fatto innamorare della scrittura e dei libri, ma non voglio certo paragonarmi a nessuno di questi»
4. Ora veniamo al suo primo libro. Ci racconta com'è nato "Dire sì è una cosa semplice"?
«Da anni volevo scrivere un romanzo. Avevo tante idee in testa ma molto confuse. Poi ho capito che dovevo scrivere di ciò che conoscevo. Un giorno mi trovavo a Gavi, vicino a Genova, dalla mia famiglia, e ho guardato quel luogo così familiare con occhi diversi. Mi sono detta che questa provincia italiana, così chiusa, ma anche disinibita, andava raccontata. E da lì sono partita. Tutto il resto è venuto scrivendo. Non avevo bene in mente la trama del romanzo quando l’ho cominciato».
5. Il suo romanzo è stato definito, da alcuni lettori, autobiografico. C'è del vero in questa affermazione?
«Come dicevo prima, penso che tutti scrivano di ciò che conoscono. Luoghi (fisici e dell’anima), sentimenti, emozioni. Questa non è la mia autobiografia, ma ci sono tratti autobiografici come i posti in cui il romanzo è ambientato, il mio sogno di fare la giornalista e la perdita di una persona amata. Questa è la storia di Emma, ma credo che racconti la storia di mille altre vite».
6. Il finale è sorprendente, ma ci da pochi dettagli e ci fa rimanere con il fiato sospeso. Pensa magari ad un seguito? O ha in cantiere altri progetti?
«Non ci avevo pensato affatto a un seguito. Anzi, nemmeno sapevo se fossi riuscita a finire il romanzo. Ma tanti lettori mi hanno fatto notare che la conclusione del libro è quasi un inizio e che non posso non scrivere il sequel, perché non si può lasciare tutti con la curiosità di quello che succederà a Emma e agli altri personaggi. L’idea mi piace e la sto considerando».
7. Vuole lasciare un messaggio a tutti gli scrittori emergenti che hanno scritto un libro e non hanno il coraggio di pubblicarlo?
«Per prima cosa voglio sottolineare che non mi sento una scrittrice. Sono una giornalista che ha provato a scrivere in una forma diversa a quella cui è abituata. Per diventare scrittori ci vuole ben altro. Ma chiunque abbia scritto un libro in cui crede e ci abbia lasciato cuore e occhi e disperazione ha il dovere verso se stesso di farlo conoscere, di dare la possibilità ad altre persone di leggerlo. Lo so che si ha paura del giudizio, ma credo che solo attraverso gli occhi dei lettori un libro inizi a esistere».
Arrivati a questo punto, la ringrazio infinitamente per essersi prestata alle mie domande. Le auguro un buon lavoro e una fantastica carriera da scrittrice. Arrivederci!
«Grazie a voi per avermi ospitata».
«Come riassumere 40 anni in poche righe? Vediamo… Da 9 anni vivo a Londra con mio marito. Sono giornalista da quasi due decadi e mi ritengo molto fortunata perché è quello che ho sempre voluto fare. Sono una lettrice compulsiva e adoro il cinema. Vorrei viaggiare come secondo lavoro (ma uno, a dire la verità, mi basta), preferisco la città alla campagna (dove mi annoio a morte) e mi manca il mare ogni giorno. Il mio prossimo sogno è questo: avere una casa sulla spiaggia, magari in Grecia, con un terrazzo che abbraccia le onde».
2. Com'è nata la sua passione per la scrittura e quando?
«Appena ho imparato a scrivere. Ho tenuto un diario per anni e ho sempre trovato molto più facile esprimermi su un foglio di carta che parlando. Ho scritto tantissime lettere che non ho mai spedito. E forse è stato un bene. Poi con il giornalismo la mia passione è stata incanalata in qualcosa di più ordinato e concreto».
3. Quali sono gli autori che l'hanno ispirata maggiormente durante la sua carriera?
«E’ impossibile rispondere, sono tantissimi. Per un bel pezzo sono stata ossessionata dai classici francesi, Flaubert, Zola, Stendhal, Balzac, Hugo. Li trovavo così pieni di passione senza essere retorici. Poi è arrivata la fase della letteratura italiana. In Alberto Moravia, Carlo Cassola e Dino Buzzati ho scoperto un tesoro. E ad aprirmi un altro orizzonte è stata la letteratura delle donne, come Marcela Serrano, Margaret Mazzantini e Isabel Allende. Tutti questi scrittori e molti altri mi hanno fatto innamorare della scrittura e dei libri, ma non voglio certo paragonarmi a nessuno di questi»
4. Ora veniamo al suo primo libro. Ci racconta com'è nato "Dire sì è una cosa semplice"?
«Da anni volevo scrivere un romanzo. Avevo tante idee in testa ma molto confuse. Poi ho capito che dovevo scrivere di ciò che conoscevo. Un giorno mi trovavo a Gavi, vicino a Genova, dalla mia famiglia, e ho guardato quel luogo così familiare con occhi diversi. Mi sono detta che questa provincia italiana, così chiusa, ma anche disinibita, andava raccontata. E da lì sono partita. Tutto il resto è venuto scrivendo. Non avevo bene in mente la trama del romanzo quando l’ho cominciato».
5. Il suo romanzo è stato definito, da alcuni lettori, autobiografico. C'è del vero in questa affermazione?
«Come dicevo prima, penso che tutti scrivano di ciò che conoscono. Luoghi (fisici e dell’anima), sentimenti, emozioni. Questa non è la mia autobiografia, ma ci sono tratti autobiografici come i posti in cui il romanzo è ambientato, il mio sogno di fare la giornalista e la perdita di una persona amata. Questa è la storia di Emma, ma credo che racconti la storia di mille altre vite».
6. Il finale è sorprendente, ma ci da pochi dettagli e ci fa rimanere con il fiato sospeso. Pensa magari ad un seguito? O ha in cantiere altri progetti?
«Non ci avevo pensato affatto a un seguito. Anzi, nemmeno sapevo se fossi riuscita a finire il romanzo. Ma tanti lettori mi hanno fatto notare che la conclusione del libro è quasi un inizio e che non posso non scrivere il sequel, perché non si può lasciare tutti con la curiosità di quello che succederà a Emma e agli altri personaggi. L’idea mi piace e la sto considerando».
7. Vuole lasciare un messaggio a tutti gli scrittori emergenti che hanno scritto un libro e non hanno il coraggio di pubblicarlo?
«Per prima cosa voglio sottolineare che non mi sento una scrittrice. Sono una giornalista che ha provato a scrivere in una forma diversa a quella cui è abituata. Per diventare scrittori ci vuole ben altro. Ma chiunque abbia scritto un libro in cui crede e ci abbia lasciato cuore e occhi e disperazione ha il dovere verso se stesso di farlo conoscere, di dare la possibilità ad altre persone di leggerlo. Lo so che si ha paura del giudizio, ma credo che solo attraverso gli occhi dei lettori un libro inizi a esistere».
Arrivati a questo punto, la ringrazio infinitamente per essersi prestata alle mie domande. Le auguro un buon lavoro e una fantastica carriera da scrittrice. Arrivederci!
«Grazie a voi per avermi ospitata».
***
Deborah è stata veramente gentile e disponibile con me, sopportando le mie infinite domande. Ed ora veniamo alla recensione, assolutamente positiva, del suo primo romanzo.
Titolo: Dire sì è una cosa semplice
Autore: Deborah Ameri
Formato: Ebook e Cartaceo (Youcanprint)
Pagine: 221
Prezzo ebook: 2,68 €
Prezzo cartaceo: 8,50 €
TRAMA
Emma lo giura solennemente: non mi sposerò mai. Eppure si ritrova alla vigilia del suo matrimonio, quasi incredula di compiere quel passo. Per arrivare all’altare è servito un amore così grande da sconfiggere le sue diffidenze. Quelle di una bambina cresciuta in un paesino soffocante della provincia italiana e traumatizzata dal divorzio dei genitori. E quelle di un’adulta che ha disimparato ad amare. Attraverso un percorso segnato da ribellione, sofferenze, pregiudizi e dal complicato rapporto con la madre, Emma è protagonista di un moderno romanzo di formazione in cui gli amori folli e impossibili e l’emancipazione dall’ambiente chiuso in cui è nata si incrociano con il suo sogno di diventare giornalista. E proprio quando è convinta di avere preso in mano il suo destino, una devastante tragedia la colpisce. Seguita da una rivelazione che la lascia piena di rimpianti. Solo lui riuscirà a farle ritrovare il suo posto nel mondo. Ma chi è? Chi c’è accanto a lei sull’altare? Il lettore non lo scopre fino all’ultima, appassionante, pagina.
RECENSIONE
Beh, come non riconoscersi in questa frase? Io mi sento così ancora adesso. Leggo per rifugiarmi in un mondo che non è il mio, dove la vita sembra più facile, dove gli amori impossibili diventano fattibili. Ed è così che si sente Emma, protagonista di questo primo romanzo di Deborah Ameri. Ho trovato questo libro molto diverso dai soliti romanzi che leggo. Alle volte, leggendo la trama di una lettura, posso intuire tutto. Posso capire cosa succede, posso già rendermi conto di come andrà a finire, ma con "Dire di sì è una cosa semplice", è stato tutto diverso. Ed è stato questo che mi ha spinta ad andare avanti, per scoprire cosa ne sarebbe stato di Emma, la curiosità impellente di vedere chi ci fosse all'altare con lei. Leggete la trama. Fatto? Bene, ora, dimenticatevene. Perchè questo romanzo non parla solamente di una storia d'amore, non è un semplice romanzo rosa tutto sospiri, è molto di più. E' la storia di una vita, che potrebbe essere quella di qualsiasi persona su questa Terra. E' la vita di una donna cresciuta in un paesino di provincia dove, si sa, il pettegolezzo gira. Ma, insomma, è crescita, maturità, ed è questo che mi è piaciuto tantissimo del libro.
Il romanzo alterna capitoli della storia presente a capitoli della vita passata della protagonista, ma non è difficile seguire il senso logico del romanzo ed il tutto è semplificato dalla presenza delle date e dai luoghi nei quali si sta svolgendo la narrazione. La scrittura dell'Ameri è semplice e scorrevole, non c'è stato un attimo in cui io mi sia soffermata sul significato di qualche parola, anzi.
Emma è giovane, e si ritrova a Londra a studiare inglese. Lì conosce nuove persone da ogni nazionalità diversa e fa amicizia in fretta. Qualla città sembra fatta apposta per lei: ognuno pensa a se stesso. E per lei è un bene, dato che è cresciuta in una piccola città del Piemonte, Gavi, dove tutti sapevano tutto di tutti. E la prima a sapere i pettegolezzi era proprio la sua migliore amica Olli, con la quale è cresciuta. Tutti gli elementi che rendono perfetto un romanzo sono presenti: amicizia, famiglia, amore, passione, crescita, vita. Insomma, non si può non amare questo romanzo. Proprio per questo consiglio di andare su Amazon ed acquistarlo in ebook, oppure ordinarlo su "la Feltrinelli" in cartaceo. Il prezzo è basso, la qualità è perfetta. Non c'è nulla di meglio di questo.
Autore: Deborah Ameri
Formato: Ebook e Cartaceo (Youcanprint)
Pagine: 221
Prezzo ebook: 2,68 €
Prezzo cartaceo: 8,50 €
TRAMA
Emma lo giura solennemente: non mi sposerò mai. Eppure si ritrova alla vigilia del suo matrimonio, quasi incredula di compiere quel passo. Per arrivare all’altare è servito un amore così grande da sconfiggere le sue diffidenze. Quelle di una bambina cresciuta in un paesino soffocante della provincia italiana e traumatizzata dal divorzio dei genitori. E quelle di un’adulta che ha disimparato ad amare. Attraverso un percorso segnato da ribellione, sofferenze, pregiudizi e dal complicato rapporto con la madre, Emma è protagonista di un moderno romanzo di formazione in cui gli amori folli e impossibili e l’emancipazione dall’ambiente chiuso in cui è nata si incrociano con il suo sogno di diventare giornalista. E proprio quando è convinta di avere preso in mano il suo destino, una devastante tragedia la colpisce. Seguita da una rivelazione che la lascia piena di rimpianti. Solo lui riuscirà a farle ritrovare il suo posto nel mondo. Ma chi è? Chi c’è accanto a lei sull’altare? Il lettore non lo scopre fino all’ultima, appassionante, pagina.
RECENSIONE
E quando iniziai a leggere mi si aprì un mondo nuovo, nel quale mi rifugiavo il più possibile. Era un universo parallelo dove potevo incontrare chiunque. Principesse, draghi, orsacchiotti, bambine come me, con tanti sogni per la testa.
Beh, come non riconoscersi in questa frase? Io mi sento così ancora adesso. Leggo per rifugiarmi in un mondo che non è il mio, dove la vita sembra più facile, dove gli amori impossibili diventano fattibili. Ed è così che si sente Emma, protagonista di questo primo romanzo di Deborah Ameri. Ho trovato questo libro molto diverso dai soliti romanzi che leggo. Alle volte, leggendo la trama di una lettura, posso intuire tutto. Posso capire cosa succede, posso già rendermi conto di come andrà a finire, ma con "Dire di sì è una cosa semplice", è stato tutto diverso. Ed è stato questo che mi ha spinta ad andare avanti, per scoprire cosa ne sarebbe stato di Emma, la curiosità impellente di vedere chi ci fosse all'altare con lei. Leggete la trama. Fatto? Bene, ora, dimenticatevene. Perchè questo romanzo non parla solamente di una storia d'amore, non è un semplice romanzo rosa tutto sospiri, è molto di più. E' la storia di una vita, che potrebbe essere quella di qualsiasi persona su questa Terra. E' la vita di una donna cresciuta in un paesino di provincia dove, si sa, il pettegolezzo gira. Ma, insomma, è crescita, maturità, ed è questo che mi è piaciuto tantissimo del libro.
Il romanzo alterna capitoli della storia presente a capitoli della vita passata della protagonista, ma non è difficile seguire il senso logico del romanzo ed il tutto è semplificato dalla presenza delle date e dai luoghi nei quali si sta svolgendo la narrazione. La scrittura dell'Ameri è semplice e scorrevole, non c'è stato un attimo in cui io mi sia soffermata sul significato di qualche parola, anzi.
Il passo che ho sempre avuto terrore di compiere mi è sembrato così naturale. Come bere acqua quando si è assetati. Come baciare il mio amore quando mi è vicino. Voglio quest'uomo per sempre, io che non ho mai pianificato neppure i fine settimana."
Emma è giovane, e si ritrova a Londra a studiare inglese. Lì conosce nuove persone da ogni nazionalità diversa e fa amicizia in fretta. Qualla città sembra fatta apposta per lei: ognuno pensa a se stesso. E per lei è un bene, dato che è cresciuta in una piccola città del Piemonte, Gavi, dove tutti sapevano tutto di tutti. E la prima a sapere i pettegolezzi era proprio la sua migliore amica Olli, con la quale è cresciuta. Tutti gli elementi che rendono perfetto un romanzo sono presenti: amicizia, famiglia, amore, passione, crescita, vita. Insomma, non si può non amare questo romanzo. Proprio per questo consiglio di andare su Amazon ed acquistarlo in ebook, oppure ordinarlo su "la Feltrinelli" in cartaceo. Il prezzo è basso, la qualità è perfetta. Non c'è nulla di meglio di questo.
Il mio voto al romanzo:
***
Spero vivamente che sia la recensione che l'intervista vi siano piaciuti. Ringrazio ancora vivamente Deborah Ameri per avermi fatto conoscere il romanzo, significa molto per me. Vi auguro buona lettura e buona serata!
Pamela di
Bookcret, quello che i libri non dicono